Enrico Castellani (Castelmassa 1930 - Viterbo 2017) è una delle figure di maggior rilievo nell’arte europea dalla seconda metà del Novecento fino ai nostri giorni.
“In solo criterio compositivo delle nostre opere sarà quello che attraverso il possesso delle entità elementari, linea, ritmo, indefinitamente ripetibile, superficie monocroma, sia necessario per dare alle opere stesse concretezza di infinito e possa subire la coniugazione del tempo, sola dimensione concepibile, metro e giustificazione della nostra esigenza spirituale.”
In questa dichiarazione di intenti troviamo tutti gli elementi chiave dei suoi capolavori e la sua visione dell’arte; le sue opere riassumono i concetti di infinito, di assoluto, di ritmo e di continuità. La sua ricerca compositiva rimane per sempre ancorata alla tela, al telaio ed ai chiodi portando ad una scultura che rimane pur sempre quadro. Il colore monocromatico (nero, blu, rosso, giallo, bianco) è per Castellani di fondamentale importanza perché fa sì che si possa percepire l’opera come un pezzo unitario coerente a se stesso e alla struttura dell’opera stessa.
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