Alberto Sughi (Cesena 1928, Bologna 2012) è uno dei massimi interpreti del “Realismo Esistenziale”. I suoi temi interpretativi sono la solitudine, la difficoltà del vivere, il male interiore intrinseco nell’uomo di ogni condizione sociale, religiosa e politica. Ne fanno quindi un pittore che scruta le ipocrisie, le incertezze, i paradossi della vita. Nelle sue opere rispecchiano le nostre paure, la nostra coscienza, i nostri dubbi, le nostre incertezze. Il suo è un lavoro ciclico, si va dalle “pitture verdi” sul rapporto tra uomo e natura, al ciclo “la cena” degli anni ’70. Per passare poi negli anni ’80 alla scena “immaginazione e memoria della famiglia”, per arrivare al tema della “sera” dove l’artista fa un’amara riflessione sulla società basata unicamente su valori materiali.
“Io non so bene se sia più rassicurante il luogo che abbiamo lasciato o quello in cui stiamo per arrivare. Il momento più bello di un viaggio è a metà strada, quando si è lontani da tutti.” Alberto Sughi.
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