Agostino Bonalumi (Vimercate 1935 - Desio 2013) è uno degli artefici della rivoluzione innovatrice dell’arte, che alla fine degli anni ‘50, sconvolse sia la comprensione che la pratica dell’arte e dell’opera d’arte. In quegli anni si tendeva al superamento concettuale dell’informale e si saggiava la possibilità di realizzare la sintesi delle arti attraverso nuovi sistemi produttivi. Nella sua Milano, l’artista studia le tendenze globali dell’arte e in particolare le opere di Fontana. Insieme ai suoi amici Piero Manzoni e Enrico Castellani fondano il gruppo Azimuth e con il gruppo internazionale Zero si apre ad altre esperienze che lo porteranno ad avere una risonanza globale. Bonalumi esplora sia il medium della pittura, che della scultura. In ambito pittorico crea le cosiddette estroflessioni che sono le sue pitture-oggetto dove la tela non è più solamente una superficie di supporto. Bonalumi vi plasma creazioni artistiche che diventando oggetti autonomi comprendono spazio, colore, luce e ombra e hanno una perfezione impeccabile.
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